PARTANNA – L’estate in Sicilia porta con sé il sole, il mare e, purtroppo, anche l’ombra lunga di una crisi idrica che si ripresenta puntuale, colpendo con particolare durezza le comunità del Belice. L’ultimo allarme lanciato da SiciliAcque, che preannuncia ulteriori disagi nella fornitura idrica, getta un’ulteriore ombra su un territorio già provato da anni di criticità strutturali.
La comunicazione ricevuta da SiciliAcque, che parla di “un ulteriore nuovo guasto” come potenziale causa di disservizi, suona come un copione già visto per molti comuni del Belicino. L’Ente gestore, apparentemente in un vortice di difficoltà finanziarie che sfociano in un vero e proprio “fallimento”, sembra incapace di garantire un servizio essenziale come la fornitura d’acqua. La situazione della rete idrica, descritta come un “colabrodo”, è il sintomo più evidente di anni di mancati investimenti e di una gestione che non ha saputo stare al passo con le esigenze di un territorio che, nonostante le difficoltà, continua a resistere.
I cittadini belicini si ritrovano così costretti a convivere con una precarietà inaccettabile. L’acqua erogata “poco volte al mese” è diventata la normalità in diverse zone di Partanna, costringendo gli abitanti a soluzioni tampone, spesso a proprie spese. L’acquisto privato di acqua potabile, con autobotti che diventano una risorsa indispensabile, è una testimonianza tangibile del fallimento del servizio pubblico. Le richieste dei cittadini restano inascoltate, o quantomeno non soddisfatte, mentre l’estate avanza, amplificando la disperazione di chi vede negato un diritto fondamentale.
Ci si chiede dove siano finiti gli investimenti promessi, quali siano i piani concreti per la risoluzione di questa annosa emergenza. Le parole di vicinanza e le comunicazioni di ulteriori disagi, soprattutto in un periodo così delicato come l’estate, rischiano di alimentare ulteriormente la sfiducia e la rabbia dei cittadini. È tempo che le istituzioni competenti prendano in mano la situazione con la serietà e l’urgenza che merita, cercando soluzioni strutturali e non semplici palliativi. Il Belice merita di più di vivere costantemente sotto la minaccia della sete, e i suoi abitanti meritano un servizio idrico efficiente e garantito.
Stefano Caruso