Selinunte antica colonia greca, ricca e imponente, fu fondata da Diodoro Siculo nel 650 a.C. In poco tempo divenne una splendida città raggiungendo 100000 abitanti. Ebbe una vita breve, 240 anni circa, poiché venne saccheggiata e distrutta dai Cartaginesi nel 409 a.C. . Successivamente invasa da Ermocrate venne ricostruita solo nella zona dell’ Acropoli. Rioccupata dai cartaginesi venne distrutta
definitivamente. Per tanti anni rimase disabitata ed inseguito ad un violentissimo terremoto in epoca bizantina ( VI – IX secolo) i suoi monumenti di ridussero ad un cumulo di macerie. Oggi in parte è stata ricostruita.
Selinunte, è considerata il più grande Parco Archeologico d’ Europa, si estende x circa 270 ettari ed è costituito da diverse aree: l’ Acropoli, che è la parte più alta di Selinunte ( il centro); la Collina Orientale ad est, con diversi templi; la Collina Gaggera, ad ovest, con la sede del Santuario della Malaphòros; la Collina Manuzza , a nord dove sorgeva l’abitato antico; le Necropoli, che circondano tutta Selinunte.
Chi entra nel “parco” resta con il fiato sospeso, per il silenzio quasi religioso, per lo spazio immenso e per i colori nitidi, come quello del cielo, della macchia mediterranea e delle ” pietre” secolari che si mescolano e abbagliano il visitatore, facendolo vivere, anche per pochi attimi, in un’altra dimensione. Le colonne dei templi si innalzano maestose verso l’alto e sembrano quasi toccare il cielo.
Nella parte alta di Selinunte, su un promontorio, a picco sul mare, è possibile scorgere l’ Acropoli che rappresenta il cuore della città greca: sede dei templi dorici C, dedicato ad Apollo , A e O, e di residenze.
L’ Acropoli è circondata da due fiumi, il Modione ad ovest e il Cottone ad est. Una volta navigabili e pescosi erano considerati, assieme al Mar Mediterraneo che accarezza i “piedi” del promontorio per infrangergersi sulla scogliera, importanti fonti di sostentamento per i selinuntini.
Lateralmente ai porticcioli, i cui basamenti risultano visibili solo in determinati periodi dell’ anno ( inverno inoltrato quando le onde scavano la spiaggia), si estende la bellissima spiaggia, per il colore delle acque cristalline, per quello della sabbia dorata e per quello degli innumerevoli alberi – collocati all’interno di una zona protetta da una ringhiera d’acciaio – ad alto fusto dalle chiome rigogliose.
Il fiume Cottone si fa strada nella spiaggia, mediante un percorso ” ondulato” per sfociare in mare, dividendola in due parti. Malgrado tutto rimane inalterata la sua bellezza, anzi ne viene esaltata: l’aria è più mite, i raggi del sole si riflettono sulla superficie dell’ acqua intensificando l’abbronzatura dei bagnanti, il fiume rappresenta una piscina naturale per bambini . La spiaggia, nelle ore serali, si veste a festa con eventi vari come quello di quest’anno ” Cinema Ammare”.
Giovanna La Rosa


