La scuola di formazione politica organizzata dall’onorevole Carmelo Pace avrebbe dovuto rappresentare un’importante occasione di confronto tra giovani e rappresentanti delle istituzioni, nel segno di un dibattito serio e costruttivo. Tuttavia, le polemiche che ne sono scaturite hanno finito per oscurare il valore di questa iniziativa, dimostrando ancora una volta come certa politica sia più interessata agli attacchi personali che alla crescita collettiva.
Abbiamo assistito a un atteggiamento ipocrita da parte di alcuni esponenti politici, che hanno dichiarato di voler partecipare solo per denigrare la figura di Totò Cuffaro, anziché contribuire a un vero dibattito politico. È paradossale che proprio coloro che si ergono a difensori della democrazia e della libertà di pensiero siano i primi a trasformare ogni occasione di confronto in un tribunale morale, dimostrando così il loro vero volto: quello di chi usa l’indignazione a senso unico come arma politica.
Le ulteriori defezioni del capogruppo PD all’ARS, Michele Catanzaro, e del presidente della Commissione Regionale Antimafia, Antonello Cracolici, dimostrano come il pregiudizio abbia ormai preso il posto della politica. Un’occasione di crescita e di confronto, aperta a tutti, viene boicottata non per reali motivi di dissenso, ma per il solito schema ideologico che alcuni portano avanti senza mai guardare oltre le loro convinzioni.
Totò Cuffaro, con la sua esperienza e il suo impegno nel formare le nuove generazioni, rappresenta un punto di riferimento per chi crede in una politica fatta di valori, di comunità e di servizio. Chi oggi si rifiuta di partecipare a un confronto, dimostra di non avere alcuna volontà di costruire un futuro politico migliore, ma solo di perpetuare divisioni e rancori.
I giovani della Democrazia Cristiana non si lasciano intimidire da queste dinamiche sterili e strumentali. Noi crediamo in una politica che educhi al confronto, alla responsabilità e al servizio. Non siamo interessati alle polemiche di chi si barrica dietro le proprie convinzioni senza mai metterle in discussione. Al contrario, vogliamo costruire un percorso politico fatto di dialogo e di concretezza, fondato su quei valori che hanno reso la Democrazia Cristiana protagonista della storia del nostro Paese.
Se c’è una lezione che i giovani democristiani possono trarre da questa vicenda, è che la politica vera non ha paura del confronto e non si piega ai diktat ideologici. Continueremo a lavorare per una formazione politica autentica, aperta e lontana dalle logiche di esclusione che, purtroppo, ancora oggi qualcuno vuole imporre.
Michele Simplicio
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