Dal 29 al 31 maggio, Castelvetrano ha ospitato una tre giorni di eventi commemorativi in onore del filosofo Giovanni Gentile, un’intellettuale che ha segnato profondamente il Novecento italiano. La celebrazione ha avuto inizio al Teatro Selinus con una giornata di studio intitolata “Giovanni Gentile da Castelvetrano all’Italia Tutta”, dove studiosi e appassionati hanno potuto esplorare l’eredità filosofica del pensatore.
Il 30 maggio, presso il Liceo Classico G. Pantaleo, è stata scoperta una lapide commemorativa, un gesto simbolico che sottolinea l’importanza di Gentile nella storia culturale della città e del paese. La giornata finale, il 31 maggio, ha visto la presentazione del libro “Giovanni Gentile e la Filosofia del Medioevo” di Francesco Saverio Calcara, un’opera che offre nuove prospettive sul pensiero gentiliano.
La conclusione dei lavori è stata affidata a una Tavola Rotonda intitolata “Gentile e la Filosofia del Novecento: l’eredità e le critiche”, con illustri ospiti come il professor Ernesto Galli Della Loggia e Marcello Veneziani. Moderato da Franco Piparo, il dibattito ha messo in luce l’ostracismo che la cultura contemporanea riserva a Gentile, considerato un filosofo dimenticato nonostante la sua influenza significativa nel secolo scorso.
Marcello Veneziani ha evidenziato come la figura di Gentile sia stata messa in ombra dalla sua adesione al fascismo, ruolo che ha contribuito a contestualizzare il suo pensiero all’interno di una dimensione storica complessa. Tuttavia, i relatori hanno sottolineato l’importanza di non ridurre Gentile a un semplice ideologo del fascismo, ma di riconoscerne il contributo filosofico e la sua profonda conoscenza del marxismo e della filosofia della prassi.
Gentile ha proposto una rivoluzione culturale piuttosto che una rivoluzione popolare, come dimostrano i programmi ministeriali da lui elaborati, noti come “Riforma Gentile”, che miravano alla formazione delle classi dirigenti attraverso un’istruzione elitario. Questo approccio si scontra con le attuali tendenze educative che promuovono inclusività e cultura di massa.
Nel dibattito è emerso come la scarsa attenzione riservata alla filosofia gentiliana sia in parte dovuta alla trasformazione sociale in corso. Oggi viviamo in un contesto globale lontano dagli imperialismi e dai nazionalismi dei primi del Novecento; tuttavia, permane una certa nostalgia per ideologie passate. La figura di Giovanni Gentile continua a suscitare discussioni accese anche nella sua Castelvetrano, dove critiche e rivalutazioni si intrecciano.


